I protocolli operativi di disinfezione e sterilizzazione sono applicabili a tutte le persone che soggiornano nel nostro studio dentistico, siano essi pazienti che il team odontoiatrico.
Sterilizzare e disinfettare sono la pietra su cui si fonda una sicura procedura o cura dentale. Pietra miliare per instaurare il processo di fiducia. Il paziente si deve sentire libero di chiedere circa le normative e procedimenti. Riteniamo che la certezza renda più confortevole le sedute dal dentista. Noi sterilizziamo tutti i dispositivi o strumenti riutilizzabili mediante determinate procedure e seguendo determinate normative.
Per evitare il rischio di infezioni: quando si attuano terapie e cure invasive, con diretto contatto con sangue e materiale organico, le infezioni crociate possono essere frequenti.
Per tutelare la propria salute, quella dei collaboratori e dei pazienti: La tutela degli operatori e dei pazienti È un obbligo giuridico e deontologico a cui tutti i professionisti si devono attenere. Prevenzione vuol dire meno malattie, maggior produttività, maggior guadagno e massima serenità.
Per comunicare sicurezza ed igiene ai propri pazienti: dare sicurezza e tranquillità ai propri pazienti è un grande valore aggiunto per ogni struttura medica e dentistica.
Per essere corretti coi propri pazienti: La sicurezza percepita e la professionalità sono fattori che ogni utente-paziente valuta come fattore prioritario. La sicurezza è un bene di straordinario valore che assicura fidelizzazione e maggiori potenzialità professionali.
L’autoclave a vapore è il dispositivo piu’ idoneo per la sterilizzione ambulatoriale ed è il metodo che permette di certificare e documentare ogni ciclo eseguito. Uno strumento preventivo anche per gli aspetti giuridici.
Il problema infezioni è un aspetto serio della nostra società e sempre più spesso gli organi di informazioni si occupano di questo aspetto, prevenire è un obbligo per ogni professionista.
L’autoclave è un dispositivo obbligatorio e indispensabile per ogni studio.
La tutela dei collaboratori e dei pazienti è prima di tutto un obbligo deontologico basilare per ogni professionista. Vi sono poi obblighi giuridici imposti dal D.lgs 81/2008 dal codice civile e penale, pertanto vi è l’obbligo chiaro e specifico di adottare procedure, protocolli e apparecchiature adeguate.
L’autoclave è oggi l’unico strumento in grado di garantire una sterilizzazione ambulatoriale sicura su tutti i materiali. Inoltre permette di certificare il processo e garantire massima flessibilità operativa.
Per un odontoiatra vi è l’obbligo di avere autoclavi che sterilizzano carichi di tipo B.
La nuova norma EN 13060 classifica carichi e materiali, ed impone che ogni professionista adotti una autoclave adeguata a sterilizzare i carichi di sua pertinenza. Gli odontoiatri devono sterilizzare carichi di tipo B, come manipoli e turbine, pertanto sono obbligati ad avere un’autoclave adeguata a sterilizzare questi carichi.
Il concetto di sterilizzazione si è modificato nel corso del tempo con l’avanzamento della tecnologia e con l’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche. Inizialmente la sterilizzazione veniva definita come un processo, fisico o chimico, attraverso il quale “venivano distrutte tutte le forme di vita possibili, comprese le spore” e si riteneva che il passaggio dei materiali all’interno della camera dell’autoclave potesse garantire l’assenza di proliferazione di germi. Gli studi hanno evidenziato che il risultato di sterilità veniva di fatto, molto influenzato da come i materiali venivano preparati prima del processo di sterilizzazione e del buon funzionamento delle apparecchiature utilizzate. Alla luce delle nuove conoscenze, la sterilizzazione può essere definita come il risultato finale di un processo che ricorre alla tecnologia avanzata e che tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è molto improbabile.
Poiché dal punto di vista statistico non si può affermare che ci sia certezza di sterilità, diventa indispensabile codificare tutte le procedure che intervengono nel trattamento del materiale al fine di ridurre il più possibile il rischio di alterazione del risultato.
La norma EN 556 stabilisce il livello di sicurezza di sterilità (sterility assurance level) che deve corrispondere alla probabilità inferiore a 1 su 1 milione (sal 10-6) di trovare un microrganismo sopravvivente all’interno di un lotto di sterilizzazione.